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Replying to BMW Serie 1 GT: l'anticipazione di Quattroruote

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  1. Posted 26/2/2012, 12:35

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    Dal 2013 sarà la piccola di casa. La prima a rinunciare alla spinta delle ruote dietro. E questo sarà soltanto l'inizio


    Le foto dei prototipi hanno fatto il giro del mondo. In molti l'hanno chiamata Serie 1 GT. Ma sotto le camuffature non si nasconde una nuova versione della compatta, bensì la citycar che è nell'agenda della BMW per il 2013.
    Se l'avessero annunciata dieci anni fa, sarebbe stata bollata come una bufala. L'auto che vi mostriamo sconvolge tutti i canoni del costruttore tedesco, perché è la più piccola di qualunque modello a listino (in lunghezza misura poco meno di quattro metri) e, sopratutto, ha la trazione anteriore. È talmente fuori dagli schemi che a Monaco si trovano in difficoltà anche a darle un nome: come chiamare un modello che sta sotto la Serie 1, se sotto l'1 non ci sono altri numeri? Dato per scontato che una "Serie zero" suonerebbe male, la nuova cittadina potrebbe avere un nome "vero": noi finora l'abbiamo soprannominata City. Anche l'ipotesi che si chiami Serie 1 GT, però, ha una sua coerenza: a partire dalla terza generazione, quella del 2018, l'erede dell'attuale entry level della gamma avrà la sua trazione anteriore, e dunque la cifra "1" potrebbe accomunare i futuri modelli "tutt'avanti" della BMW.

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    Piattaforma flessibile
    Il pretesto per lo storico addio delle BMW più piccole a trazione posteriore - alla City seguiranno, nel giro di due anni, una monovolume a cinque posti e la X1 - è la disponibilità di una nuova piattaforma flessibile, quella progettata per la prossima Mini e per tutte le sue varianti di carrozzeria. La Uk1 (è questo il suo nome in codice) può infatti ospitare carrozzerie da 3,8 a 4,3 metri di lunghezza. La piccola BMW si posiziona verso il limite inferiore di questa "forchetta" ed è alta circa 1,4 metri e larga 1,7: poco più lunga e bassa della Mini attuale, insomma.
    Dalle prime foto spia, che la vedono impegnata nei test invernali in Nordeuropa, si può dedurre il suo aspetto definitivo: la City - per ora continuiamo a chiamarla così - ha cinque porte, un lunotto piuttosto inclinato e un piccolo muso spiovente. Il passo è maggiore di quello della Mini e si può presupporre che anche il bagagliaio e lo spazio per la testa di chi siede dietro siano più generosi.
    Nel complesso, le proporzioni sono quelle di una citycar. A sottolineare l'appartenenza alla famiglia BMW pensano il montante posteriore, con il tipico andamento "a gomito dell'ingegnere Hofmeister" e il frontale, dominato dal doppio rene e da gruppi ottici sottili con luci diurne a doppio anello.

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    Un tre cilindri da 170CV
    Se a prima vista la Mini e la piccola BMW non sembrano consanguinee, a livello meccanico la parentela è evidente. Oltre alla trazione anteriore, i due modelli dovrebbero infatti spartire anche l'impianto sospensivo a ruote indipendenti (probabilmente rimarrà il MacPherson anteriore e il triplo braccio posteriore della Mini attuale). Dall'inglesina, poi, la City dovrebbe ereditare pregevoli caratteristiche dinamiche, che non facciano rimpiangere la trazione dietro amata dai "puristi", e uno sterzo rapido e preciso.
    Pure la gamma motori dovrebbe essere condivisa: rimangono gli attuali quattro cilindri della Mini, cui si aggiungerà la nuova famiglia di tre cilindri sviluppata in casa BMW. «Molti costruttori propongono i tre cilindri come soluzione base, ma noi seguiamo un approccio più tecnologico. Il nostro sarà un motore al top», ha detto il capo dello Sviluppo, Klaus Draeger. «Abbiamo introdotto sul mercato il quattro cilindri TwinPower Turbo di 2 litri da 180kW/245CV. Partendo da questo motore, si può fare un tre cilindri 1.5 da più di 170CV! Certo, bisogna dotarlo di tutte le tecnologie dell'unità da cui deriva, fra cui iniezione diretta, sovralimentazione, fasatura variabile degli alberi a camme e alzata variabile della valvole. Ma tecnicamente lo possiamo fare, e quindi lo faremo». Ai tre cilindri a benzina TwinPower Turbo si aggiungerà in un secondo momento anche un tre cilindri diesel, che deriverà direttamente dai sei cilindri della gamma attuale.
    per ora questi "mezzi motori" sono pensati per le Mini, la piccola BMW e l'ibrida plug-in i8, ma non è escluso che un giorno possano equipaggiare anche i modelli più classici, come la Serie 3. No, nessuna bufala. Neanche questa volta.

    Fonte: Quattroruote, Marzo 2012.

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